Domotica – Una guida utile: funzionamento, risparmio energetico e costi

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Il termine domotica può incutere un senso di rispettosa perplessità perché, ammettiamolo, in pochi sanno di cosa si tratta. Fino a pochi anni fa era molto raro sentirne parlare, ma negli ultimi tempi il termine domotica viene ripetuto sempre più spesso e a volte a sproposito. È giunto il momento quindi di chiarire cos’è la domotica e in che modo può aiutarci risparmiando tempo ma anche, cosa da non sottovalutare, soldi.

Il termine “domotica” racchiude già in sé il suo significato, ovvero “automatizzazione della casa”, e da un po’ l’impressione di un qualcosa di futuristico ed inaccessibile. Ma non è così. La domotica è un sistema che negli ultimi anni è diventato sempre più efficiente e con prezzi concorrenziali.

Le Smart Home, le case intelligenti servite dalla domotica, stanno conquistando sempre più acquirenti ingolositi dal risparmiare il tempo richiesto per delle semplici operazioni di routine. Questa è una delle sue prime funzionalità. Ma con il tempo la domotica ha iniziato ad offrire enormi vantaggi in campo energetico. Ultima caratteristica, tutt’altro che da sottovalutare, è il fatto che grazie all’accesso remoto, attraverso cellulari, pc o tablet, è possibile gestire il proprio impianto domotico anche a distanza. Ottimo questo per chi è spesso via per lavoro oppure è fuori casa per una buona parte della giornata.
Ma vediamo ora con più precisione i campi di applicazione della domotica.

Cosa può fare la domotica

I campi di applicazione sono davvero vastissimi, adatti ed adattabili ad ogni esigenza e gusto personale.
Probabilmente la funzionalità più utilizzata dagli italiani, già abituati alle centraline per il riscaldamento, è quella di avere accesso agli impianti di riscaldamento e di raffreddamento. L’automatizzazione permette quindi di impostare il periodo temporale in cui gli impianti devono entrare in funzionamento e la temperatura da raggiungere.
Fra quelli principali possiamo ricordare la gestione delle tapparelle (motorizzate) della casa. Questo comando permette di alzare e abbassare le tapparelle contemporaneamente ad un dato orario oppure su richiesta. Può anche essere utilizzata nella gestione delle motorizzazioni delle tende da sole (da abbassare ad un determinato orario) oppure degli ingressi automatizzati (come le serrande dei negozi o dei box).

Non da sottovalutare è la gestione dell’impianto di illuminazione casalinga. Le luci possono essere accese e spente con un solo comando.
Una delle funzioni più utilizzate è quella inerente la gestione dell’impianto d’allarme. L’impianto domotico infatti può accedere a tutte le telecamere di casa e ai sensori, permettendo un controllo completo in caso di allarme.

Se poi si è felici possessori di un giardino, la domotica aiuterà anche nella gestione dell’impianto di irrigazione.
Tutte queste funzioni sono gestite attraverso un pannello touch screen in cui è possibile impostare ogni automazione in base alle proprie esigenze. Il pannello permette anche di creare più interfacce di utenza per poter creare azioni differenti. L’impianto di automazione casa può gestire contemporaneamente tutte le applicazioni dell’abitazione ma al contempo permette una gestione separata per ogni singolo ambiente.
Come si diceva precedentemente, inoltre, è possibile utilizzare la gestione remota per poter impostare o variare ogni funzionalità. È inoltre possibile controllare le telecamere della videosorveglianza anche se non ci si trova in casa in modo da poter avere la sensazione di una maggiore protezione per la propria abitazione.

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Come mi può aiutare a risparmiare un impianto domotico?

Come già detto prima, la domotica non ci fa risparmiare solo tempo, ma anche denaro.
La gestione automatizzata della propria casa ha l’incredibile vantaggio di poter avere sempre sotto controllo il carico e i consumi di ogni singolo impianto.

Come tutti sappiamo fra i costi più difficili da abbattere vi sono quelli per il riscaldamento e per il raffreddamento. La domotica può aiutare ad abbassarli permettendo di impostare temperatura personalizzate per ogni singola stanza, o area della casa, oltre alla fascia oraria in base alla tipologia delle giornate, lavorative o non.

Anche la motorizzazione di tende da sole e tapparelle può coadiuvare il risparmio energetico. Se infatti la temperatura di una stanza è troppo alta per via dell’insolazione che arriva da una finestra si può impostare l’impianto domotico di abbassare le tende o le tapparelle. In caso contrario se è troppo bassa si può chiedere di alzarle. Se l’impianto poi rileva l’apertura volontaria di una finestra può spegnere automaticamente il riscaldamento o il raffreddamento per evitare che il calore o la climatizzazione vadano inutilmente dispersi.

Grazie ai sensori di movimento posti in ogni area della casa, l’impianto domotico può comandare l’accensione o spegnimento delle luci. Può anche spegnere contemporaneamente tutti gli apparecchi lasciati in stand-by, che come sappiamo è una delle maggiori cause di spreco quotidiano.

Immagine centralina impianto domotico casa, sistema ideale per il risparmio energetico e abbattimento dei costi - articolo prezzi domotica - Start Preventivi

 

Ma la domotica non si limita a provvedere automatizzando la gestione casalinga, vuole anche in un certo senso insegnarci come poterla fare al meglio. L’impianto domotico è infatti in grado di fornirci un quadro completo del nostro utilizzo di elettricità, per fascia oraria, in modo da farci comprendere, laddove ci sono dei picchi ingiustificati, come poterci muovere per evitare quegli sprechi quotidiani che a lungo andare incidono sulla nostra bolletta e sul nostro ambiente. La stessa funzione può essere applicata, volendo, anche sugli impianti di acqua e gas per poter determinare gli eventuali picchi di spreco.

Inoltre non bisogna sottovalutare la funzionalità in caso di emergenza e quanti guai e danni economici ci può far risparmiare un impianto domotico ben impostato. Se per esempio il controllo di carico e consumi rivela un’anomalia nell’uso dell’acqua (una perdita) è in grado di chiudere le valvole dell’acqua prima che ci si allaghi la casa. Lo stesso può fare con le valvole del gas in caso di fughe nocive. Inoltre è in grado di trasmettere messaggi di allarmi non solo per effrazioni o tentativi di scasso, ma anche per black out improvvisi, permettendoci di intervenire per tempo prima che tutto il cibo del congelatore vada inutilmente perso.

Il costo di un impianto domotico

Ovviamente, trattandosi di un impianto completamente automatizzato, quello domotico ha un costo decisamente maggiore rispetto a quello classico. Si deve infatti tener conto del prezzo di ogni singolo motore (per le tapparelle, per le tende da sole e per ogni ingresso automatizzato), dei singoli sensori (per il rilevamento del movimento, del calore, della temperatura…), delle valvole (dell’acqua e del gas), dei dimmer per la gestione dell’illuminazione, ecc. A questi vanno poi aggiunti i costi per la messa in opera di ogni singolo impianto, che dovrà essere fatta da specialisti. Anche la centralina ha costi piuttosto rilevanti, in base al numero di funzioni che si vogliono automatizzare.

Ma approfondiamo un po’ l’argomento costi per vedere quanto effettivamente andremo a spendere di più volendo fare un impianto domotico al posto di uno tradizionale. Come prima cosa consideriamo che il costo dell’impianto domotico deriva da tre fattori base: numero dei dispositivi connessi alla domotica, configurazione dell’impianto elettrico e difficoltà nell’integrazione delle automatizzazioni con le apparecchiature tecnologiche. Se non si hanno le idee chiare su quello che si vuole automatizzare il suggerimento è quello di partire sempre da un impianto domotico standard che permetta di controllare il riscaldamento, l’illuminazione e gli altri dispositivi elettronici. È bene sapere che gli impianti domotici possono essere integrati in qualsiasi momento aggiungendo, o eventualmente togliendo, automatizzazioni e controlli remoti.

Ai tre fattori precedentemente citati bisogna inoltre aggiungere la grandezza dell’unità che si vuole dotare di domotizzazione, intesa come metratura, numero di vani e numero delle prese di corrente, dei punti luce e di tutte le altre apparecchiature che si vogliono connettere.

Altro fattore importante per una buona messa in opera è quello di affidarsi a personale specializzato, più costoso forse in quanto a manodopera, ma che evita di intervenire nuovamente sull’impianto domotico per riparare i danni fatti da elettricisti non competenti nel settore.

In linea di massima, a conti fatti, si può dire che il costo di un impianto domotico è di circa il 40% in più rispetto a quello tradizionale.
Scendendo però a livello tecnico più in profondità possiamo dire che un immobile di 70 mq del valore sul mercato di circa 200.000 mila euro necessita di una spesa di circa 5.000 euro per un impianto tradizionale e di circa 7.000 euro per un impianto domotico standard. Si tratta di una spesa di circa 2.000 euro in più. Quindi con appena l’1% in più dell’intero costo dell’immobile si avrà un impianto che a sua volta permetterà di incrementarne il valore di almeno il 5-8%. Volendo rivendere quindi l’appartamento dopo averlo domotizzato, tenendo conto sempre e comunque del mercato immobiliare altalenante, si potrà teoricamente guadagnare un netto di almeno un 4% in più rispetto a quello pagato inizialmente. Inoltre l’immobile, passando ad una classe energetica più elevata, sarà più facilmente vendibile e acquisterà un valore aggiunto spiccando all’interno di un mercato immobiliare oramai saturo.

Certo la spesa iniziale ora può apparire meno opprimente. Si consideri poi il risparmio energetico derivante, che permetterà di ammortizzare i costi spesi in un lasso di tempo piuttosto basso, soprattutto se la domotica è abbinata ad impianti come quello fotovoltaico.
E se questi motivi non fossero sufficienti si ricorda che la domotizzazione della casa può rientrare negli incentivi garantiti dall’attuale legge di stabilità che consente di ottenere delle detrazioni fiscali per tutti gli interventi atti alla miglioria energetica delle proprie abitazioni.

Detrazioni fiscali sull’impianto domotico

L’attuale legge di stabilità, prorogata per tutto il 2017, prevede un Ecobonus del 65% sugli interventi di riqualificazione energetica e del 50% sui lavori di ristrutturazione edilizia. Rientrano in questi interventi quelli atti alla creazione di un impianto automatizzato per la gestione da remoto degli impianti di riscaldamento, di raffreddamento e di produzione di acqua calda. E, come già visto, la funzione principale dell’impianto domotico è proprio questa.

Pertanto tutti quegli interventi di manodopera necessari per l’automatizzazione degli impianti di riscaldamento e raffreddamento e l’acquisto del materiale necessario potranno essere sgravati dall’Ecobonus.
Sarà necessario quindi concordare con un tecnico specialistico un progetto efficiente che possa dimostrare l’effettivo risparmio energetico conferito grazie agli interventi di automatizzazione della propria abitazione.

Insomma cosa c’è di meglio che risparmiare tempo e denaro allo stesso tempo?

Immagini: domotica.it, vimar.com

 

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